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Abbazia  di Santa Maria a Montepiano - Montepiano - Prato
Quando arriviamo al piccolo borgo di Montepiano e vediamo dall’esterno la chiesa consacrata a Santa Maria, si fa fatica a credere che questa fosse la badia di un’abbazia grande e potente che, consacrata nell’anno 1107 estese la sua sfera di influenza fino al mugello.  Per comprendere questo dobbiamo sempre pensare alle reti viarie che erano presenti attorno al mille. L’abbazia di Santa Maria a Montepiano era situata lungo l’antica via del torrente Setta, un’importante via che metteva in comunicazione Bologna con Firenze. L’abbazia era un monastero vallombrosano che, come vuole la sua storia, fu fondato dal beato Pietro, un eremita che si era stabilito in questo luogo e le cui spoglie riposano nella chiesa. L’abbazia sorse  sotto la protezione dei conti Cadolingi che donarono il terreno sulla quale fu edificata oltre ad altre generose donazioni di altre terre.
La badia, costruita in stile romanico, presenta una facciata a filaretto; sull’architrave del portone di accesso c’è una lunetta con un bel bassorilievo, al cui centro c’è una figura orante con forme femminili a braccia aperte , mentre all'interno ci sono diversi  affreschi, molto belli, di scuola fiorentina del XIV secolo che ne decorano le pareti. Alcune foto che ho messo su questa pagina, quelle più nitide e belle, sono state prese da internet e sono di proprietà di Di Lorenzo-NYC - Opera propria, CC BY-SA 4.0,


Foto proprietà di Di Lorenzo-NYC - Opera propria, CC BY-SA 4.0,

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La bellissima lunetta sopra l'architrave di ingresso, di probabile fattura lombarda, è caratterizzata da una figura orante, non dissimile da tante altre poste nelle chiese di quel periodo. La particolarità è la caratterizzaziuone della figura con tratti femminili. inoltre sulla destra compare, anche se in forma circolare, una scacchiera. mentre sulla sinstra vi è una specie di croce inscritta in un cerchio con alla fine dei bracci dei segni che possono sembrare simboli ma di difficile interpretazione. Al centro dell'architreve sotto alla lunetta, campeggia una croce vagamente patente assalita da quattro figure zoomorfe, di cui due con le ali simili a draghi, a significare che solo con la fede in Cristo si resiste agli attacchi del maligno.Da notare il tralcio di vite e altri abbellimenti, ma chi ha scolpito questa pietra è decisamente meno bravo di quello che ha scolpito la lunetta.

Una volta entrati, la chiesa si presenta ad una sola navata con soffitto a capriate e con dei bellissimi affreschi su ambedue le pareti. Il gruppo sulla sinistra, sovrastati da un gigantesco San Cristoforo,di scuola lombardo-toscana, sono databili fra il 1260-1280. Sulla parete sinistra ci sono tracce di affreschi del 1200 mentre gli altri sono della fine del XIV secolo.
sulla parete sinistra i santi S.S. Donnino, Giovanni, Gualberto, Bartolomeo e Iacopo attribuiti a Lippo d'Andrea noto anche come Pseudo-Ambrogio di Baldese.

Foto proprietà di Di Lorenzo-NYC - Opera propria, CC BY-SA 4.0,



Qua sopra la lapide a ricordo sulla parete vi erano alcuni affreschi del Cimabue purtroppo andati perduti. Questo ribadisce l'importanza che aveva l'abbazia
















Come già detto, sul lato destro della chiesa c'è un gruppo di affreschi molto interessanti sui quali giganteggia quello di San Cristoforo, protettore dei viandanti. Da notare che ai suoi piedi sono dipinti dei pesci, visto che la leggenda vuole che Cristoforo, un uomo gigantesco, portasse i pellegrini sulle spalle per fargli attarversare un corso d'acqua. La cosa singolare da notare in questo gruppo di affreschi è che ci sono sia San Cristoforo sia l'arcangelo Michele che pesa le anime, Perchè singolare? Perchè San Cristoforo è l'unico santo che talvolta viene rappresentato con la testa di cane, mentre nella mitologia Egizia chi pesa le anime è Anubi che, guarda caso, ha la testa di cane (sciacallo). In questo gruppo di dipinti si può inoltre ammirare una madonna con bambino in mezzo ai santi e ed una annunciazione.


Foto proprietà di Di Lorenzo-NYC - Opera propria, CC BY-SA 4.0,





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Una lapide collocata all'esterno, sul muro attiguo alla chiesa,
recante la data 1005, si riferisce forse ad una chiesetta preesistente sulla quale fu edificata la Badia, consacrata con la dedica alla Vergine il 2 settembre 1107 dal vescovo di Pistoia, Ildebrando. Una seconda consacrazione si ebbe nel 1138 ad opera del successore di Ildebrando sulla sedia episcopale pistoiese, il vallombrosano Atto, che sarà poi santificato.

La lapide dice così
Questa Badia fu costruita nell'anno 1005 e il Sacerdote Giovanni e il Signor Pandolfo l'hanno restaurata nell'anno 1088. (Cit. http://www.carlofiaschetti.it/badiamontepiano.html


All'esterno la chiesa è molto semplice, nel più classico stile romanico, con le pareti che terminano con archetti alla cui base dovevavno esserci scolpite molte inmagini che, a causa del il tipo di pietra utilizzato, si sono deteriorate negli anni e di cui sono ne sono rimaste leggibili solo alcune.