Basilica di San Pietro Apostolo - San Piero a grado - PI

La Basilica di San Pietro Apostolo (o Chiesa di San Piero a Grado), secondo la tradizione, sorse sul luogo in cui approdò San Pietro nell’anno 44 d.c. . Si dice che durante una terribile tempesta sia stato salvato da questo lembo di terra intorno al quale prima arrivava la costa marina. Di una prima basilica si ha menzione già nel 375, e gli scavi hanno messo in luce le fondazioni di un edificio paleocristiano. Una seconda fase è riconducibile all’VIII-IX sec. La costruzione attuale risale all’XI sec. Una cosa che differenzia questa chiesa da tutte le altre del pisano ma in generale da tutte le chiese, è la mancanza della facciata, probabilmente abbattuta nel XII secolo, e sostituita da un’abside. In questa parte sorge anche il campanile (parzialmente abbattuto nel 1944),Il corpo della chiesa è costruito in blocchi di tufo marino, dalle superfici scandite da sottili lesene e aperte da semplici monofore e decorato con archetti ciechi, entro i quali troviamo 64 bacini creamici (gli originali si trovano al Museo di san Matteo, a Pisa), rappresenta uno degli archetipi dell’architettura sacra pisana. All’interno la basilica è a tre navate, scandite da due file di 12 colonne di spoglio da edifici antichi. Restano tracce di affreschi di XI e XII secolo. La navata centrale è decorata da un ciclo di affreschi, le storie di San Pietro, dipinte da Deodato Orlandi nei primi anni del Trecento: periodo di grande splendore per la basilica, che era tappa importante di molti pellegrini per i quali fu costruito un porticato intorno all’edificio, non più esistente. cit.www.turismo.pisa.it/


















La navata centrale è decorata da un ciclo di affreschi, le Storie di San Pietro, dipinte da Deodato Orlandi nei primi anni del Trecento: periodo di grande splendore per la basilica, che era tappa importante di molti pellegrini per i quali fu costruito un porticato intorno all’edificio, non più esistente. Il ciclo di affreschi è diviso in tre ordini: dal basso la galleria di papi, da San Pietro e Giovanni XVII, con l’indicazione dei nomi di ciascuno di essi; in alto le Storie della vita di San Pietro, San Paolo, San Clemente e San Silvestro; più in alto la Città celeste. La lettura degli affreschi parte dalla destra dell’altare maggiore Cit.www.turismo.pisa.it/




Un primo edificio paleocristiano fu costruito nel IV secolo] Era orientato verso est (leggermente inclinato rispetto alla chiesa di oggi), aveva tre navate di cui solo l'ultima terminante con abside semicircolare. Le mura di quest'ultima sono ancora visibili oggi e costituiscono il semicerchio più esterno messo in luce dagli scavi.[2] Al centro dell'abside venne posta la colonna con l'altare di san Pietro visibile ancora oggi. Il piano di calpestio era poco meno di un metro sotto quello attuale.
Nel VI o VII secolo (ma secondo alcuni anche VIII o IX secolo) venne ricostruita una seconda chiesa, forse a causa di un incendio. In tale occasione vennero ampliate le navate laterali, aggiunte le due absidi laterali (di cui la sinistra visibile dagli scavi) e diminuita la dimensione di quella centrale con l'aggiunta di un secondo muro concentrico più interno, anch'esso visibile ancora oggi. Il piano di calpestio di questo edificio era circa 40 cm sotto quello attuale.
Nel terzo quarto del X secolo iniziarono i lavori della chiesa attuale che proseguirono fino all'inizio dell'XI secolo.[3] La chiesa venne orientata in direzione nord-est e venne costruita da due cantieri che lavorarono in concomitanza a partire da tre archi trasversali (poi abbattuti) che si ergevano al livello dei due grossi pilastri delle mura centrali.[3] Un cantiere procedette verso le absidi riportando nove archi laterali per lato, mentre l'altro procedette verso la facciata riportando ben otto archi laterali per lato e un ambiente molto più ampio di quello attuale.











Come riportato  all'inizio, le basi degli archetti ciechi sono decorati con dei bacini ceramici molto belli come era d'uso nelle chiese pisane







vicino a questo portale, tra le pietre di riporto che sono state usate, ce n'è una estremamente particolare. Ho  ingrandito e ruotato l'immagine per metterla in risalto. il bassorilievo in effetti mostra una pianta che assomiglia molto a una pannochhia di granturco, pianta che, come tutti sanno, è stata importata dall'America. Dato che questo tipo di immagine si trova anche in altre chiese (Barga-LU, San Tommaso Becket - PE) dove senbra sia assodata la presenza templare possiamo pensare ad una loro presenza anche quà oppure è solo la rappresentazione di una pianta che gli assomiglia? Tutte le ipotesi possono essere valide. Però c'è un fatto da non sottovalutare. Mia moglie ha scovato in varie parti della chiesa decine di croci scolpite. Ne ho riportate solo qualcuna qua sotto e qualche domanda sulla presenza o meno dei Cavalieri rossocrociati in questa zona viene da porsela