Chiesa San Cassiano di Controne

Oltre alle notizie storiche sotto riportate vorrei solo far notare che questa chiesa rappresenta un fatto quasi unico per quello che riguarda la conservazione di tutto  l'apparato ecclesiale. Intanto parliamo del pavimento, una testimonianza eccezionale per la l'abbondanza di simboli che lo compongono, notiamo il nodo si Salomone,  fiori della vita, un quadrato con all'interno dei bei motivi geometrici ( o motivi relativi alla geometria sacra ) inserito in un altro quadrato, un "rosone" con dei decori  a triangoli posti in varie direzioni e un simbolo stilizzato dell'infino al centro, quasi un "cerchio magico" in cui porre al centro un "iniziato". Soprattutto fa pensare ai Cavalieri Templari (ancora loro) la scacchiera sul pavimento, simbolo che si ritrova anche in altre chiese di quel periodo.
Sulle pareti della chiesa e sui capitelli spiccano altri strani simboli mentre sulla facciata il simbolismo arriva al suo tripudio esponendo tutto il repertorio di quel periodo, nodi di salomone, bestie, fiori della vita, e tanto altro a testimonianza che chi commissionò tale opera doveva essere molto ricco in quanto una facciata del genere la si può  vedere solo in grandi città.

LA CHIESA DI SAN CASSIANO DI CONTRONE

La chiesa di San Cassiano di Controne è la prima chiesa storicamente documentata nella Val di Lima assieme alla Pieve di Santa Giulia dalla quale dipendeva, la quale per alcuni studiosi è da identificarsi nella vicina Pieve di controne, metre per altri nella pieve di Monti di Villa; dell’antica pieve oggi si è persa ogni traccia.

Il documento che ne attesta l’esistenza risale al 772 nel periodo dell’ultimo re longobardo Desiderio ed è una Charta promissionis nella quale “Urisperto chierico, figlio di Vuilifrido di controne, promette al vescovo Peredeo di Lucca, dal quale aveva ottenuto la lettera dimissoria per essere ordinato sacerdote ed era stato nominato rettore della chiesa di San Cassiano, e ai suoi successori, obbedienza secondo i sacri canoni, di non agire contro di loro né contro il prete della chiesa battesimale di Santa Giulia, né di cantare la messa nella chiesa di San Cassiano senza licenza del vescovo o del prete di Santa Giulia; promette inoltre di dar loro ogni anno, nella festa di San Gervasio, due montoni. Nel documento la Chiesa di San Cassiano viene ricordata come chiesa esistente da tempo indefinito. Dopo questo documento non troviamo traccia della chiesa di San cassiano fino al primo estimo della diocesi di Lucca redatto nel 1260.

La chiesa come noi oggi la vediamo, secondo la maggioranza degli studiosi dovrebbe risalire tra la fine dell’XI e gli inizi del XII sec., un aiuto alla datazione viene da un elemento ornamentale inserito nella facciata, secondo un uso diffuso in area Pisana e Lucchese nei secoli XI-XII, si tratta di un bacino ceramico proveniente dal mondo islamico, probabilmente tunisino, esso raffigura un falconiere a cavallo, molto singolara nell’iconografia poichè le consuete decorazioni attingevano ad un repertorio di motivi geometrici o vegetali.




















La Facciata: si presenta con un fronte a due livelli con una marcata differenza tra il maggiore e il minore; è articolata in tre ordini di arcature cieche di altezza e ampliezza differenti. Un elemento che caratterizzante è la decorazione scultorea presente nella facciata ma anche sui fianchi e nell’interno dell’edificio. I rilievi plastici presentano un vasto repertorio di motivi ornamentali, ma il più singolare è il rilievo della lunetta sopra il portale nella quale sono rappresentate tre figure umane: quella centrale più grande tiene le braccia alzate mentre le altre due figure ai lati hanno anch’esse le braccia alzate ma con una mano sostengono le braccia del primo; secondo gli studiosi il tema sarebbe tratto dall’Esodo 17,8-16.






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L’Interno: Sobio e scarsamente illuminato dalle piccole monofore, conserva ancora intatto in buona parte il pavimento originario con tarsie marmoree a lissature di marmo bianco e grigio scuro, ornato nella parte della navata centrale da motivi geometrici e lastre scolpite. Le tre navate sono separate da basse e robuste colonne costituite da piccole bozze arrotondate, sono concluse da capitelli ridotti all’abaco.  A destra della porta d’ingesso è il fonte battesimele del XVII sec. sulla cui sommità è stata collocata un’aquila reggileggio della fine del sec.XII appartenuta ad un ambone in pietra andato disperso; quest’opera è ritenuta una testimonianza del nuovo linguaggio scultoreo introdotto da Guidetto da Como, al quale sono assegnabili alcune parti della facciata del duomo di Lucca. Sulla parete della navata destra si trova un tabernacolo in marmo attribuibile a Matteo Civitali o allievi. Di notevole importanza è la collezione di sculture lignee che arredano la chiesa: un Sant’antonio abate opera di uno scultore Lucchese della fine del trecento, un Sant’Ansano ed un crocifisso attribuiti a Francesco di Valdambrino inizi del quattrocento; inoltre la chiesa possiede un gruppo dell’annunciazione di anonimo maestro toscano del secondo quarto del trecento, e il santo cavaliere attribuito a Jacopo della Quercia.