Chiesa di San Tommaso Becket - Caramanico Terme - PE
La chiesa nacque per iniziativa di una comunità agostiniana, che volle dedicarla a San Tommaso Becket, arcivescovo di Canterbury. Una leggenda popolare racconta che la chiesa è stata edificata addirittura nel 45 d.C. a seguito dell'apparizione degli arcangeli Michele e Gabriele ad un certo Antimo. Alcuni studiosi invece ipotizzano che sia sorta in luogo di un antico tempio dedicato ad Ercole dal momento che, nei dintorni dell'edificio, sono stati rinvenuti dei bronzetti raffiguranti il dio, e che la cripta custodisce un pozzo d'acqua sorgiva, funzionale allo svolgimento degli antichi rituali richiesti dal culto del dio pagano. Nonostante abbia subito molteplici traversie nel corso dei secoli, terremoti, rifacimenti ed in ultimo i restauri, l'odierno edificio conserva in linea generale l'assetto originario, per cui è possibile dall'analisi delle strutture giungere ad una sua datazione, che risulta molto più avanzata nel tempo, la fine del XII secolo, come ipotizzano in molti, o i primi anni del XIII secolo, come più di recente si è riproposto.
Una panocchia di mais presente vicino al portale di sinistra lascia aperti dubbi sull'origine e la fondazione della chiesa datata intorno ai primi anni del XIII secolo, quando la scoperta dell'America non era ancora avvenuta.. si ipotizza che questo mistero sia da attribuire ai cavalieri templari di ritorno dai loro viaggi e in visita all'Abbazia.
  E' la decorazione figurata dell'architrave ad attrarre lo sguardo del visitatore poiché, nonostante le forme poco accattivanti delle figure, conserva nell'insieme un indubbio fascino. Al centro della composizione troviamo Cristo in trono benedicente e ai lati, serrati uno accanto all'altro, le figure degli apostoli. Di particolare interesse sono le scene della Passione di Cristo dipinte sul terzo pilastro di destra raffiguranti la Deposizione di Gesù dalla croce, la Sepoltura di Cristo e la Discesa al Limbo. La scelta dei soggetti del breve ciclo rimanda alle formule bizantine assai diffuse nella pittura dell'Italia centrale. Gli affreschi sono databili per confronti stilistici alla seconda metà del XIII secolo, in particolare al ventennio che intercorre tra il 1270 ed il 1290. (cit https://abruzzoturismo.it)




Foto presa da Wikipedia, il Cristo benedicente, figura centrale dell'architrave all'ingresso













 Qui in basso a sinistra c'è la rappresentazione di S.Cristoforo, portatore di Cristo, ma secondo la cabala fonetica, può anche essere inteso come Crisoforo, portatore d’oro. Si tratta dell’oro nascente, l’oro primigenio eterno e incorruttibile come Dio. San Cristoforo è il santo degli alchimisti e nell’affresco veste i colori grigio e verde, colori che Aristotele attribuiva al mercurio, usato per sciogliere l’oro dalla pietra polverizzata (pratica oggi vietata) una scelta di colori che non può essere casuale. In realtà il sentito culto che questo santo godette in epoca medioevale è pari all’elevato valore simbolico che gli attribuivano gli alchimisti (cit. viaggi nella storia altervista.org)









Sotto l’altare due leoni stilofori sembrano posti a guardia della scala che porta alla cripta.  Qui non c’è la tomba di qualche santo, ma un pozzo di acqua sorgiva che ricollega la costruzione di questa chiesa su un precedente sito di culto, dedicato ad Ercole Curino, dio delle acque salutari oltre che indomito guerriero. La presenza di pozzi sacri all’interno di chiese non è raro. Ne troviamo uno anche nella chiesa di Santa Maria in piazza ad Ancona come in Francia in alcune chiese gotiche medioevali. Si riteneva che l’acqua di questi pozzi avesse proprietà curative. Inoltre le acque curative in un luogo sacro rimandano alla tradizione esoterica della fontana della giovinezza che si lega anche alla rappresentazione simbolico-alchemica di San Cristoforo quale simbolo mercuriale.

















La Colonna Santa è uno degli elementi più interessanti della chiesa di San Tommaso a Caramanico . È la seconda colonna a destra dell’ingresso. Ma non serve cercarla. Infatti appena entrate, la notate subito. È più esile rispetto a tutte le altre colonne e il suo capitello presenta un’insolita forma a ombrello.E qui torna in ballo la leggenda. La tradizione vuole infatti che degli angeli abbiano inserito la colonna direttamente nella struttura della chiesa. Leggenda a parte, rimane comunque incerta la sua provenienza. Probabilmente si tratta di un pezzo recuperato da un più antico luogo di culto. Forse un tempio dedicato proprio a Ercole?
Un’altra cosa poi salta subito all’occhio. La parte inferiore della colonna è visibilmente rovinata. In questo caso la spiegazione arriva da una pratica molto diffusa. A consumarla nei secoli sono stati infatti i continui sfregamenti e l’esportazione di piccoli frammenti da parte dei fedeli. Già perché la tradizione popolare attribuisce alla colonna poteri taumaturgici. E dato che il rituale dello sfregamento è ancora molto sentito, per evitare l’ulteriore deterioramento è stato necessario proteggerla con una teca.




















sulla sinistra del portale di ingresso è rappresentato S.Tommaso Becket
(Foto presa da viagginellastoria.altervista.org)

Croce tipo templare ben nascosta all'interno della chiesa


In questo bassorilievo sembra rappresentata una pannocchoa di granturco, anche de ai tempi della costruzione della chiesa mancassero ancora più di due secoli alla scoperta dell'America. Questo fatto fa pensare ai Cavalieri Templari che, si suppone, siano arrivati nelle americhe molto prima di Colombo. Ma la rappresentazione del mais non è infrequente, la si trova tra l'altro anche in due formelle all'esterno del duomo di Barga (LU) e in una pietra di riporto di un portale della basilica di S.Pietro apostolo in provincia di Pisa.


 un’altra formella con una figura maschile che probabilmente  rappresenta padre Berardo il committente agostiniano della chiesa che regge in mano il pastorale. Era una pratica molto comune nelle chiese medievali, una sorta di promemoria visivo per chi veniva in chiesa

Sopra e sotto l'immagini del "Greem Man". L'uomo verde è un antichissimo simbolo pagano legato all'agricoltura e ai cicli della natura e della sua rigenerazine. Il cristianesimo, nella sua opera di "depaganizzazione" delle comunità rurali, fece proprio questo simbolo attribuendogli il significato della vita che si rigenera dopo la morte
Altra singolare figura è questo serpente, non tanto per l'immagine stessa che possiamo ritrovare in altre chiese (come la pieve di S.S.Vito e Modesto a Pienza), ma per essere cornuto e a rovescio. Il serpente ha una connotazione ambigua può essere negativa come nel paradiso terrestre, ma anchesimbolo di sapienza e conoscenza


Questi simboli io non li avevo visti, perciò  ho ripreso questa foto dal sito sotto citato, si vedono una
bella croce patente ed altri fregi e  decorazioni da riporto, inseriti  nel muro sotto l'ingresso della chiesa.
(Foto presa da viagginellastoria.altervista.org)


Notate che su tutte e due questei leoni vi è un cane con il collare